LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Perlanera Uno
|
|||
Or che mi volgo all'ultimo tramonto
e guardo a retro senza più desiare come una lama sta sospeso il conto che spensi vita a chi voleva amare. Deforme il corpo e pur l'anima mia che gelosia non seppe dominare quando m'avvidi ch'ella non fu pia le mani m'incolpavo del suo sangue. E le mondavo e più non andò via la voce che al profondo geme e langue. Dentr'al mio sguardo mai ci fu più pace solo memoria del suo volto esangue che nel mortal pallor m'accusa e tace. Or che Caina m'apre le sue braccia e fa sfiorarmi il giro ond'ella giace ove pensiero parli e bocca taccia sola coscienza, eterno rimembrare che l'ingannai coprendomi la faccia per farne la mia sposa sull'altare. Prima di lei fu mio quel tradimento che la costrinse a vie contorte andare... Amor fu così forte sentimento 'sì periglioso ch'anche un cuor onesto ch'è fragile, s'impermea di lamento spino sottile, pur assai molesto! Or lei vorrei, sia posta in alto loco, non sia giammai l'inferno onde io resto a pianger penitente dentro al fuoco con il tormento mio contrito e mesto. |
|